CCNL metalmeccanico e welfare – Cosa fare in assenza di rinnovo dell’accordo?
In un contesto di cambiamenti normativi, è fondamentale per le aziende metalmeccaniche essere pronte e informate. Il 30 giugno 2024 è scaduto il contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) metalmeccanico delle aziende industriali e degli installatori di impianti che aderiscono a Federmeccanica Assistal, entrato in vigore il 5 febbraio 2021. Nel caso in cui le parti non giungano al rinnovo entro il 1 giugno, data in cui, per queste aziende, è prevista l’erogazione della quota obbligatoria in strumenti di welfare, come devono dunque comportarsi le aziende?
Regime di ultrattività
Qualora l’ipotesi del mancato rinnovo fosse confermata, sarà da applicare, anche per il “sistema welfare” il regime di ultrattività, ossia una clausola che procrastina l’efficacia del CCNL fino all’approvazione del suo rinnovo.
Nel caso specifico del welfare sarà necessario dunque applicare, anche per il 2025, quanto previsto dall’art.17 del testo del CCNL:
Entro il 1° giugno di ciascun anno le aziende dovranno mettere a disposizione dei lavoratori strumenti di welfare […] del valore di 200 euro da utilizzare entro il 31 maggio dell’anno successivo.
I suddetti valori sono onnicomprensivi ed espressamente esclusi dalla base di calcolo del trattamento di fine rapporto.
Hanno diritto a quanto sopra i lavoratori, superato il periodo di prova, in forza al 1° giugno di ciascun anno o successivamente assunti entro il 31 dicembre di ciascun anno:
- con contratto a tempo indeterminato;
- con contratto a tempo determinato che abbiano maturato almeno tre mesi, anche non consecutivi, di anzianità di servizio nel corso di ciascun anno (1 gennaio – 31 dicembre).
Sono esclusi i lavoratori in aspettativa non retribuita né indennizzata nel periodo 1 giugno – 31 dicembre di ciascun anno.
I suddetti valori non sono riproporzionabili per i lavoratori part-time e sono comprensivi esclusivamente di eventuali costi fiscali o contributivi a carico dell’azienda.
Quanto sopra previsto si aggiunge alle eventuali offerte di beni e servizi presenti in azienda sia unilateralmente riconosciute per regolamento, lettera di assunzione o altre modalità di formalizzazione, che derivanti da accordi collettivi.
L’erogazione dei €200 in strumenti di welfare
Per adempiere a questo obbligo, molte aziende offrono ai dipendenti buoni acquisto cartacei o digitali del valore di €200, utilizzabili presso supermercati, pompe di carburante e negozi fisici o online. Questi buoni sono considerati fringe benefit e il loro valore rientra nei limiti di esenzione previsti dalla normativa (€1000/€2000 per il triennio 2025-2027). È utile esplorare soluzioni alternative per massimizzare i benefici, soprattutto per i dipendenti che già ricevono fringe benefit come l’auto ad uso promiscuo, che potrebbe da sola esaurire il limite di esenzione. In questo caso, è consigliabile offrire strumenti di welfare che includano rimborsi, versamenti a previdenza complementare o voucher per servizi sanitari e tempo libero. Queste opzioni possono essere gestite tramite una piattaforma di flexible benefits, permettendo ai dipendenti di utilizzare il proprio credito welfare in base alle loro esigenze.
Il supporto di Assolombarda Servizi
Le aziende metalmeccaniche sono ancora in tempo per implementare una piattaforma web in sostituzione o in aggiunta alla classica erogazione dei “buoni acquisto” cartacei/digitali: Assolombarda Servizi supporta le imprese per l’implementazione e la successiva gestione del piano welfare, valorizzandolo e semplificandone l’operatività.
Perché affidarsi al nostro team?
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- Redazione di un piano di welfare aziendale conforme alle normative fiscali e ottemperante ai principi di non discriminazione ed identificazione di categorie omogenee di lavoratori
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