La Corporate Sustainability Reporting Directive: cosa cambia con il decreto di recezione in Italia
Con l’introduzione del Decreto Legislativo n. 125/2024, pubblicato il 10 settembre e in vigore dal 25 settembre 2024, l’Italia recepisce la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), Direttiva 2022/2464, portando con sé nuove linee guida e obblighi per le aziende in ambito di sostenibilità. La normativa rappresenta un ulteriore passo verso una rendicontazione completa delle questioni ambientali, sociali e di governance (ESG), sostituendo la precedente Non Financial Reporting Directive (NFRD) e introducendo nuove categorie di imprese obbligate a fornire informazioni di sostenibilità.
Gli obblighi di rendicontazione di Sostenibilità
La CSRD è stata ufficialmente introdotta il 5 gennaio 2023 per ampliare il numero di aziende che devono pubblicare il proprio bilancio di sostenibilità, includendo non solo le grandi imprese, ma anche piccole e medie imprese quotate, banche e assicurazioni di piccole dimensioni e persino alcune società non europee. Secondo le nuove norme, entro il 2029, anche le filiali europee di gruppi con sede extra-UE saranno tenute a redigere un bilancio di sostenibilità qualora soddisfino requisiti dimensionali specifici.
La struttura della rendicontazione: nuove aree di informazione
Il decreto italiano amplia le aree di informazione obbligatorie per le aziende, spingendole a dichiarare dettagliati aspetti come la resilienza strategica di fronte ai rischi di sostenibilità, la compatibilità della strategia aziendale con l’obiettivo UE di neutralità climatica entro il 2050 e la gestione degli impatti ESG lungo tutta la catena del valore, sia upstream che downstream. Le imprese dovranno anche adottare il principio di doppia materialità, considerando sia l’impatto delle proprie attività su società e ambiente (inside-out), sia l’effetto che le questioni ESG hanno sulla propria performance aziendale (outside-in).
Per maggiori informazioni è possibile consultare la notizia completa sul sito di Assolombarda.
Corporate Sustainability Reporting Directive: sanzioni e tempistiche di applicazione
Il decreto italiano introduce un regime sanzionatorio per le imprese che non rispettano gli obblighi di rendicontazione. Per i primi due anni dall’entrata in vigore, le sanzioni amministrative non supereranno i 125.000 euro per le società di revisione e i 50.000 euro per i revisori della sostenibilità. Nel frattempo, la Consob definirà i principi per la verifica dei report fino a che la Commissione Europea non emetterà linee guida definitive.
Il supporto di Assolombarda Servizi sulla sostenibilità
La CSRD e il decreto di recezione rappresentano una svolta per la rendicontazione ESG in Italia, richiedendo alle aziende una maggiore trasparenza e coerenza nella propria strategia di sostenibilità. Assolombarda Servizi è a disposizione per aiutare le imprese a comprendere e implementare questi cambiamenti normativi, offrendo supporto nella gestione delle nuove richieste di rendicontazione e nell’allineamento con gli obiettivi di sostenibilità definiti dalla UE, a partire dalla redazione del bilancio di sostenibilità.
Articoli correlati
Mobilità sostenibile e flotta aziendale
Nell’attuale contesto economico e ambientale, le aziende sono chiamate a intraprendere un percorso verso la sostenibilità, anche nel settore della mobilità....
Implementazione della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD)
La Direttiva 2022/2464 dell’Unione Europea, nota come Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), introdurrà significative modifiche nel panorama aziendale europeo a partire...