Welfare aziendale: origini del Work - life balance

09-05-2023
Welfare aziendale: origini del Work - life balance
Dall’aratro al welfare aziendale.

Le popolazioni che hanno utilizzato l’aratro fin dalle origini hanno oggi una cultura di genere meno paritaria. L’economista danese Ester Boserup è stata la prima a capire il perché: l’agricoltura basata sugli utensili come le zappe o gli attrezzi da scavo è più accessibile alle donne rispetto ai sistemi di coltivazione come l’aratro. Quest’ultimo, infatti, comporta l’esercizio di notevole forza per governare gli animali da traino. Inoltre, l’agricoltura basata sugli utensili è un’attività compatibile con l’accudimento dei figli perché si può interrompere facilmente mentre è più difficile sospendere l’ aratro.
L’aratura di un campo è un lavoro ad alta intensità di capitale mentre zappare è un’attività ad alta intensità di lavoro. Sicuramente, l’alta intensità di lavoro era una risorsa più accessibile alle donne.

Le esigenze di welfare sul lavoro oggi

Dopo la pandemia, un dipendente su tre ritiene prioritari questi tre fattori sul lavoro:

  • più attenzione al work-life balance
  • una maggiore valorizzazione del trasporto pubblico
  • Una maggiore valorizzazione dell’assistenza all’infanzia.

Ci focalizziamo, di seguito, sull’importanza di ognuno:

 

L’importanza del trasporto pubblico nei sistemi di welfare aziendale

Quello che gli esperti chiamano trip chaining è una modalità di viaggio, ad oggi, tipica delle donne ed è composta da più tappe concatenate: una donna manager tende ad accompagnare i bambini a scuola prima di andare in ufficio oppure a fare un po’ di spesa prima di rientrare a casa la sera.

Al contrario, gli itinerari maschili tendono ad essere più semplici: dalla periferia al centro e viceversa, due volte al giorno.

In Francia l’utenza dei servizi di trasporto pubblico è composta per due terzi da donne, mentre gli uomini preferiscono prendere l’auto. A Philadelphia e Chicago le percentuali di utenza femminile del trasporto pubblico sono rispettivamente 64% e 62%.

 

Assistenza all’infanzia: il caso studio sulle favelas

Nel 2009 in America Latina è stato avviato un progetto volto a dare una casa ai cittadini che non disponevano di una sistemazione adeguata.

Il progetto si è rivelato fallimentare per tre motivi:

1) i condomini affidati ai destinatari erano situati in strutture carenti di servizi di assistenza all’infanzia, 2) carenti di mezzi pubblici

3) e costruiti a grande distanza dalle vecchie abitazioni

Si trattava di posti in cui risultava impossibile per le donne trovare un impiego vicino casa, al contrario delle zone di provenienza dove quest’ultime erano solite affidare i figli ai propri famigliari durante le ore lavorative.

Le donne lavoratrici, una volta entrate nelle nuove abitazioni si avvicinavano ad una nuova dimensione domestica, molto lontana dallo stile di vita comunitario e famigliare tipico della favelas, e scoprivano di aver bisogno di servizi di assistenza all’infanzia.

Al giorno d’oggi, invece, stanno nascendo in tutto il mondo le isole urbanistiche: complessi abitativi aperti ai pedoni e dotati di farmacie, spazi commerciali, servizi all’infanzia ed ambulatoriali che permettano ad entrambi i genitori che lavorano di farsi parte attiva della gestione familiare.

Ne sono alcuni esempi pratici il complesso abitativo Frauen Werk Stadt I a Vienna e le Superilles di Barcellona, spazi urbani a bassa percorrenza da parte delle auto, descritti dalla giornalista Criado Perez nei suoi report.

 

Il Welfare ed il Wellbeing come strumenti di retention aziendale

I benefici del welfare, in favore dei dipendenti, in termini di valorizzazione del trasporto pubblico, assistenza all’infanzia e work life balance, si riflettono sulla retention aziendale, che viene statisticamente considerata come maggiore.

Da sempre mettiamo a disposizione la nostra expertise sia in campo di welfare sia in campo wellbeing.

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